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martedì 28 dicembre 2021

PFAS MISSIONE ONU IN VENETO E IL ‘DIRITTO ALLA CONOSCENZA’.

 Il gruppo educativo Zero Pfas si presenta al commissario dell’Onu il 4 dicembre 2021 a Montagnana

                    

                  Presentazione gruppo educativo  https://youtu.be/U2tzJ-7GwqM (a cura di Franz Basso) 
              
        
      (ph da archivio di Pfas.land)     


Missione ONU (la più alta autorità politica internazionale, garante di tutte le Nazioni)  

Di fronte ad uno dei più gravi casi di inquinamento a livello internazionale (PFAS), di fronte al crimine ambientale e sociale, permesso dalle forze politiche italiane, è sceso in campo Marcos Orellana - Special Rapporteur delle azioni Unite sulla violazione dei diritti umani in relazione alle sostanze tossiche-.

 Il focus sul Veneto, dal 30 novembre al 4 dicembre 2021, (le sostanze tossiche che ci affliggono, PFAS, inodori, incolori, insapori e che scorrono nella falda sotto di noi, si accumulano negli alimenti coltivati nei terreni sovrastanti, fuoriescono  tutt' oggi  dai nostri rubinetti e  operano in barba ai ‘limiti di legge, in quanto per molecole chimiche create dall’uomo, interferenti endocrini bioaccumulabili nel sangue e negli organi umani, non ci sono limiti a norma di legge che possano salvaguardare la nostra salute) è partito da una lettera spedita dagli attivisti di PFAS. land e Mamme No Pfas, sollecitati da Greenpeace Italia. In essa, si è chiesto di indagare su quelli che, a parere nostro, sono Diritti umani violati dalle Industrie e dalle nostre Istituzioni che hanno consentito di produrre tali sostanze senza un serio controllo. Sono il diritto a una vita sicura, il diritto a un ambiente sano(il diritto alla informazione), il diritto a un rimedio effettivo ed efficace.   

Diritti umani negati... e tanti silenzi in questa terra devastata in attesa di essere guarita, prima di tutto dalla Giustizia.



Il 13 dicembre 2021, chiusa ufficialmente la visita ONU in Italia, Marcos Orellana nella sua relazione finale ha sottolineato l’assenza di trasparenza e la scarsa condivisione delle informazioni con la popolazione contaminata da parte delle autorità regionali del Veneto. Giuseppe Ungherese, della dirigenza di Greenpeace Italia ha sottolineato: «Parole che pesano come un macigno quelle pronunciate oggi dall’inviato Onu. La popolazione per anni non è stata adeguatamente informata sull'inquinamento e non ha potuto difendersi dal nemico chiamato Pfas. Ancora oggi ci sono delle difficoltà ad accedere all’informazioni sulla presenza di Pfas negli alimenti. Mr. Orellana invita l’Italia a varare una legge che vieti subito l’uso di tutti i Pfas. Le autorità devono assicurare che le industrie non danneggino la salute delle persone garantendo un diritto fondamentale: vivere in un ambiente pulito e privo di sostanze tossiche».

 Attendiamo con interesse, a settembre 2022, la relazione finale della Missione ONU che si presenterà al Palazzo delle Nazioni di Ginevra, con il pronunciamento finale per quanto avvenuto in Veneto. Il nostro Alberto Peruffo, coordinatore di PFAS. land lo definisce“…il più grande inquinamento delle acque potabili nella storia dell'Occidente moderno. Un fallimento di civiltà, sull'altare del profitto malato, frutto inevitabile del capitalismo avanzato. Prendiamone atto e cambiamo strada, per sempre».

 Intanto, ritorniamo al focus sul Veneto e facciamo mente locale sulla tappa del 4 dicembre da parte dell’alto commissario ONU, precisamente sullincontro di Montagnana, riservato agli attivisti delle zone contaminate.

Le voci nostre hanno messo in luce il significato che diamo, quali attivisti del Movimento No Pfas, ai diritti umani violati. Hanno testimoniato (report completo in PFAS land): le mamme Michela Piccoli, Ivana Schiavo, Patrizia Zuccato, Michela Zamboni, la dott.ssa Elisa Dalla Benetta, per raccontare la storia della contaminazione subita dalla cittadinanza, i diritti negati e le violenze subite a vari livelli; il geologo Dario Zampieri (Uni PD – Pfas. land) per fare il punto sulla questione idrogeologica; Marzia Albiero (Rete GAS Vicentina – Cittadini ZeroPfas) sulla questione alimenti e la negazione del diritto ad accedere alle analisi del sangue se residenti al di fuori della zona rossa; Maria Chiara Rodeghiero di Medicina Democratica per sottolineare il «crimine ambientale» contro l’umanità; Donata Albiero (CiLLSA) sui diritti alla conoscenza e sulla nostra supplenza (nelle scuole) alle istituzioni mancanti; Giovanni Fazio (Isde-Cillsa) sulla prevenzione negata; il sindacalista Cgil Cdlt di Vicenza Giampaolo Zanni sui diritti dei lavoratori; Viola Cereda (Comitato Stop Solvay) sull’esportazione del crimine a Spinetta Marengo (e in India); Franco Sarto (Medicina del Lavoro,  Legambiente Alto Padovana) sull’indagine epidemiologica della Dott.ssa Canova della Regione Veneto ancora non consegnata e avvolta nel mistero istituzionale; Vasco Carradore (NO TAV Veneto) sul pericolo imminente e trascurato della TAV che incide sul plume PFAS ; Alessandro Tasinato nell’ auspicare la rinascita del Fratta Gorzone con un nuovo progetto nato dal Coordinamento Acqualiberadaipfas.

 In tale contesto, la scrivente ha illustrato il senso del progetto nelle scuoleLa salute nella terra dei Pfas. Nuove pratiche di cittadinanza attiva”.

Dopo esserci presentati come gruppo educativo e riferito la composizione di esperti attivisti, professionisti siamo entrati nel vivo della questione DIRITTI NEGATI.                                                                         

https://www.rainews.it/tgr/veneto/video/2021/12/ven-Verona-Pfas-Studenti-18126f48-6e8d-4ff4-b60d-782cd77b735e.html

 
Di fronte a un disastro ambientale di così vaste proporzioni, con pesanti ricadute sulla salute della popolazione, siamo entrati e entriamo nelle scuole per sopperire al diritto che ci è stato negato e ci è negato tuttora, quello di conoscere le cause, le modalità, le responsabilità del disastro, gli effetti sulla salute e la possibilità di soluzioni. 

I bambini, i ragazzi, i giovani sono i primi ad essere colpiti e a subire le conseguenze più gravi se i pfas entrano nel loro corpo, per le caratteristiche di tali sostanze (interferenti endocrini, POP e bioaccumulabili) ma sono anche i bambini, i ragazzi, i giovani quelli che non hanno avuto l’opportunità di sapere che fare. Non sanno nulla.

Lo confermiamo noi che da quattro anni entriamo nelle scuole e ci siamo confrontati finora con più di 5000 studenti, covid o non covid, scuola in presenza o in didattica a distanza. Nei questionari di entrata, compilati dagli studenti all'inizio del percorso, prima dei nostri interventi e del materiale di studio fornito, per saggiare le loro aspettative e conoscenze, i loro bisogni, questi hanno, per lo più, dichiarato di non conoscere il problema e quindi di non esserne coinvolti. 

Ebbene, giriamo le scuole per affermare il diritto alla trasparenza e all’informazione, per sopperire al vuoto delle Istituzioni, alla loro narrativa ’edulcorata’ e falsata su quanto accaduto, su quanto accade. Crediamo nel ruolo attivo dei giovani, perciò ne stimoliamo la cittadinanza attiva per la difesa del diritto alla salute. Trasformiamo la CULTURA IN AZIONE. Operiamo, dunque, cercando di attivare nei ragazzi la coscienza critica, innescando un processo di autocoscienza e di consapevolezza, necessario alla crescita della loro autonomia intellettuale.

Ci dà speranza che la rappresentanza dell’Onu sia qui a sentire il 'popolo inquinato'. Ma la nostra vera speranza, come gruppo educativo, è quella che riponiamo nei giovani, per un cambio di paradigma culturale, che difenda davvero la salute contro il Profitto e il Mercato ad ogni costo, un fallimento di civiltà

L 'informazione e la conoscenza critica da trasferire ai giovani restano la nostra priorità: esercitiamo gli studenti a giudizi riflessivi, non omologati, a formulare soluzioni possibili in questa nostra complessa postmodernità; li esercitiamo ad essere non spettatori passivi ma partecipanti dinamici nella comunità in cui vivono e viviamo. La nostra, nelle scuole del Veneto, è una voce libera da qualsiasi appartenenza partitica, che fa del concreto legame con il territorio la sua cifra di riconoscibilità, voce non asservita ai poteri, che difende i diritti dei cittadini e, soprattutto, che fa della cittadinanza attiva il principale antidoto in difesa della salute delle persone.

 Per questo non ci fermiamo. 

Donata Albiero  


 

2 commenti:

  1. Non poteva mancare una dettagliata, seppur sintetica, relazione da parte di Donata, sull’incontro che Marcus Orellana, alto commissario dell’ONU per i diritti umani e le sostanze tossiche, ha effettuato con i reali protagonisti della lotta per la salute di tutti, per la prevenzione attualmente negata, per il diritto di sapere e di essere informati.
    Viviamo nel Veneto una realtà mistificata dove i veri problemi dei cittadini vengono nascosti da una casta di ricchi industriali e di politici che controllano l’informazione attraverso i media che finanziano, con i nostri soldi.
    Donata, da anni dirige una scuola itinerante alternativa, espressione viva del Movimento no Pfas, che offre ai ragazzi la possibilità di conoscere i fatti accendendo una riflessione su di essi e sul contesto. È lei la responsabile attiva di un processo didattico creativo che mira a stimolare le intelligenze degli studenti per produrre risposte attive dal basso.
    Malgrado i numerosi tentativi di impedirne l’attività da parte del potere, che si esprime in varie forme, la “scuola del Movimento” continua la sua attività, richiesta da molti istituti del Veneto. I numeri pubblicati nell’articolo confermano la quantità degli incontri e i progetti dei ragazzi, che fioriscono dopo questi contatti, ne manifestano la qualità.
    Seguendo la strada segnata da Don Milani per una scuola al servizio dell’uomo, capace di creare autonomia intellettuale e coscienze critiche, Donata guida il suo piccolo ma agguerrito manipolo di esperti che si mette a disposizione gratuitamente per interloquire con i ragazzi e gettare le basi di una nuova coscienza di quello che è stato definito da Alberto Peruffo il più grande fenomeno inquinate delle acque interne mai avvenuto in Europa.
    Non lasceremo che i fiumi, invasi da tonnellate di rifiuti industriali imputridiscano e contaminino colture e animali diffondendo nell’ambiente e nei nostri corpi le molecole che avvelenano il genere umano e le sue generazioni. I ragazzi conoscono molto meglio di noi il bisogno di preservare la natura di cui fanno parte dalla dissennata distruzione operata da chi guarda solo al profitto. Essi sanno che questa sarà per loro l’ultima chance in un pianeta alla deriva in cui la loro generazione dovrà fare i conti con il male operato dalle generazioni precedenti.
    Giovanni Fazio


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  2. Grazie per aver ricordato don Milani, mio grande ideale
    'maestro di vita'

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