Quando voi ragazzi, vi attivate trascinate tutti. Siete
sorprendenti e coinvolgenti.
E davvero il vostro movimento Fridays for Future che ha protestato nelle varie città d’Italia
il 15 marzo 2019, chiedendo che venga garantito un futuro
all'insegna della sostenibilità, ci ha lasciato, noi adulti, soprattutto noi attivisti
ambientalisti, senza parole.
Ho partecipato alla manifestazione di Vicenza, in quel giorno,
accanto a voi, in mezzo a voi, con il mio cartello simbolico “We stop them, Chiudiamo tutte le Miteni del
mondo”, in un rispettoso silenzio di fronte al vostro protagonismo.
Sono rimasta impressionata.
Eravate diecimila. Ballavate, ridevate, vi abbracciavate,
cantavate ‘Cento passi’, ‘O bella ciao’, e nello stesso tempo la vostra gioia
di vivere si intrecciava con una denuncia forte, incisiva, senza sconti per
nessuno: un atto di accusa contro la mia generazione che vi ha preceduti.
Avevate idee chiare:
«Scioperiamo
perché noi abbiamo fatto i nostri compiti
a casa e i
politici no. Siamo arrabbiati perché le generazioni
più vecchie ci
stanno rubando il futuro e non lo accetteremo più.
Noi continueremo finché non faranno qualcosa,
saremmo pazienti perché è il nostro futuro ma se non faranno niente, dovremo
fare qualcosa noi, e lo faremo»
Certo, non eravate i giovani dipinti da certa stampa,
descritti come una generazione ripiegata su se stessa, apatica, disincantata
rispetto all’idea di cambiare la società, schiacciata dall’incertezza e dalla
precarietà, pronta ad adattarsi al contesto in cui si trova a vivere, orientata
all’individualismo.
C’era una precisa consapevolezza, da parte vostra, degli eventi che coinvolgono la comunità in cui vivete, eravate protagonisti della vostra vita, non sudditi ma cittadini, come amo spesso ripetere quando entro nelle scuole a portare il messaggio educativo di cittadinanza attiva nella lotta contro i pfas.
Rivedo le foto di cartelli di varie scuole della nostra provincia, risento le canzoni, gli slogan, che chiedevano ai Politici, agli adulti di far qualcosa per salvare l'unico pianeta che abbiamo.
E
adesso?
Io credo che sia rimasto anche qualcos'altro
che continua a farsi sentire dopo la grande euforia di quel venerdì 15 marzo.
E
questo qualcos'altro è la voglia di ‘far qualcosa’ concretamente. Subito. Adesso.
Agire prima che sia troppo tardi.
“Hanno
insozzato fiumi, sterminato gli animali selvatici , distrutto foreste, gettato
l’humus del suolo nel mare, arso un oceano di petrolio, dissipato minerali la
cui formazione aveva richiesto tutta un’era geologica.
Un'orgia di imbecillità criminale. E l'hanno chiamata progresso”.
Aldous Huxley, -Ape and Essence-
Un'orgia di imbecillità criminale. E l'hanno chiamata progresso”.
Aldous Huxley, -Ape and Essence-
Mi sono emozionata
a Vicenza, quando vi ho sentiti al microfono volante esprimere valori forti
quali la ribellione contro le
ingiustizie, contro la rovina del territorio, contro gli inquinatori e chi
li protegge in nome di un profitto che viene prima della salute.
Valori spesso
declamati fino a ieri ma difficili da
tradurre in comportamenti coerenti.
E voi avete, lì,
proposto soluzioni e ci avete messo la faccia.
Ecco perché in continuità, con il vostro messaggio, in rappresentanza del
Movimento No PFAS del Veneto, siamo stati il 19 marzo scorso in assemblea degli
studenti del Liceo di Arzignano e prima all’ITIS Rossi di Vicenza, o all’ITE
del Piovene di Vicenza, o all’ITAS del Trentin di Lonigo.
Noi vogliamo stimolare comportamenti coerenti nella difesa dell’acqua, bene
comune, avvelenata dai PFAS, nella difesa del territorio devastato.
Noi entriamo nelle scuole come cittadini attivi, senza
legami partitici, sollecitando da voi un cambio di paradigma culturale: puntiamo a una
società che pone al primo posto non il consumo, il profitto (di pochi) ma la
salute (di tutti), il benessere, senza ricatti di sorta.
L’ impegno con cui ci stiamo operando
nelle scuole è per contestare quanto di peggio è stato
fatto da chi regge le redini della politica dell’amministrazione pubblica e
della giustizia nella nostra Regione, ma il discorso si può e deve ampliare,
per mostrare le piaghe e le ferite aperte di una concezione privatistica del
potere.
Del
resto, dai vostri interventi a Vicenza, e in tutte le città
d’Italia, durante le manifestazioni del 15 marzo 2019, emerge
in modo chiarissimo il legame tra justice e climate
change, tra giustizia ambientale e giustizia sociale.
Il tempo è vostro, segnato dalla capacità di autorganizzazione e di autodeterminazione.
Fate appello alle vostre capacità, ai vostri
ideali, ai vostri sogni per un mondo più vivibile.
Voi potete fare la differenza, voi
siete la generazione speranza …per un mondo migliore, per un mondo sostenibile
Donata Albiero
Cara Donata le tue riflessioni, come sempre, toccano un nervo scoperto in ognuno di noi. È quell'impegno declamato, ma in realtà come timidamente sussurrato, che la mattina ci fa "dimenticare" apeeto il rubinetto dell'acqua mentre laviamo I denti. Solo per fare un esempio. In reoria siamo tutti amanti dell'ambiente, ma se analizziamo tutte le nostre azioni quotidiane, quante di esse sono davvero correnti con I nostri proclami? I ragazzi non vogliono cambiare le nostre idee, ma i nostri comportamenti. Ora, qui. Ed è questa la grande sfida. Entrare nel quotidiano, nelle terminazioni nervose che muovono le nostre mani, i piedi, le scelte che aprono il portafoglio.
RispondiEliminaMi scuso per gli errori di digitazione e conto sulla corretta...interpretazione
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