La scuola che vorrei (spot) https://youtu.be/MbZkkoQkWkQ
Manifestazione ottobre 2014 a Catania
Sta partendo in questi giorni una grande mobilitazione contro un disegno di
legge inemendabile sulla scuola, voluto dal Governo (la cosiddetta BUONA
SCUOLA).
Si inizia con un flash MOB nazionale di
docenti e ata della scuola statale , nelle piazze con una
rappresentazione artistica vivente dal titolo significativo: "Scuola
statale patrimonio nazionale da difendere “ il 23 APRILE 2015 , con l’intento
di suscitare attenzione tra la cittadinanza; prosegue con lo sciopero del 24 aprile proclamato da alcune sigle minori di base più radicali;
continua a staffetta con lo sciopero del 5 maggio, in cui aderiscono i sindacati
confederali, Cobas, Gilda, Snals, insieme all’Unione degli Studenti, Link Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza;
ancora con la data del 6 maggio individuata dai Cobas;
per concludersi il 12 maggio con l’ultimo, grande sciopero anti-Invalsi proclamato dai Comitati di Base.
Una grande maratona che porterà in piazza, a più riprese, migliaia di
lavoratori e di studenti, uniti nel rifiuto incondizionato di un progetto di
riforma che, agli albori del terzo millennio, disegna una scuola senza LIBERTA’.
“Libertà
di insegnamento, collegialità delle decisioni, gratuità dell’accesso
all’istruzione, unitarietà del sistema scolastico: la scuola disegnata da Renzi
cancella i principi fondativi della scuola della Repubblica italiana,
sostituendoli con gli sponsor, i bonus, gli statuti, le squadre (sic). Trasformando le scuole in un
unico, aberrante agone competitivo, in cui vincerà il dirigente-padrone che
avrà attirato con ogni mezzo maggiori investimenti privati e che avrà strappato
ai suoi colleghi i migliori mandingo da esibire a inizio d’anno, sostituibili
dopo un triennio con esemplari più organici, acritici e ‘adatti’.” ( Da
MicroMega, Anna Angelucci 19 aprile2015 )
Il
principio della libertà di insegnamento, affermato nell’art. 33 Cost., a garanzia
del pluralismo culturale nella scuola statale, nel DdL non è mai menzionato.
Si tratta di un disegno che configura, passo dopo passo, un sostanziale allentamento dei vincoli costituzionali e un veloce allontanamento dai principi su cui la Resistenza e la preziosa opera delle e dei costituenti fondarono la democrazia italiana. Guardo perciò con preoccupazione ciò che sta accadendo alla scuola, consapevole che bisogna riportare al centro il significato di essa come spazio di democrazia nel rispetto del dettato Costituzionale, in grado di garantire effettivamente il diritto all’istruzione (restituendo le risorse sottratte con i tagli), di essere presidio culturale fondamentale di libertà della nostra Italia ( sottratta al finanziamento degli sponsor e non subordinata al controllo burocratico dei dirigenti ).
Si tratta di un disegno che configura, passo dopo passo, un sostanziale allentamento dei vincoli costituzionali e un veloce allontanamento dai principi su cui la Resistenza e la preziosa opera delle e dei costituenti fondarono la democrazia italiana. Guardo perciò con preoccupazione ciò che sta accadendo alla scuola, consapevole che bisogna riportare al centro il significato di essa come spazio di democrazia nel rispetto del dettato Costituzionale, in grado di garantire effettivamente il diritto all’istruzione (restituendo le risorse sottratte con i tagli), di essere presidio culturale fondamentale di libertà della nostra Italia ( sottratta al finanziamento degli sponsor e non subordinata al controllo burocratico dei dirigenti ).
Se si vuole riformare la scuola , una soluzione
positiva e costruttiva c’è, da anni , contrapposta
a quella imposta oggi dal Governo: è la
legge di iniziativa popolare (LIP), nata ai tempi della riforma
‘distruttrice’ di Moratti, quando
i
movimenti in difesa della Scuola Pubblica Statale, non vollero solo protestare
ma COSTRUIRE , presentandola,
con l’ impegno nella stesura di migliaia di cittadini in tutta Italia e raccogliendo, a sostegno, circa 100.000 firme, tra cui la mia nel 2006 . I suoi punti forti erano la scuola pubblica, democratica,
laica,
pluralista, cooperativa, bene comune .
La LIP venne
presentata al Parlamento, nel 2008, ma
non fu mai discussa, responsabili i partiti e i governi succedutosi (di sinistra e di destra) .
A fine 2014, contestualmente alla discussione nelle scuole, in forme discutibili, della “BUONA SCUOLA” dettata
dal governo di Renzi , la LIP,
grazie alla caparbietà di
militanti, è rispuntata fuori, sottoscritta e ripresentata da alcuni parlamentari a titolo personale (di varia
estrazione politica) , come
Disegno di Legge, sia al Senato (n.1583) che alla Camera (n. 2630).E’ una legge che si cerca di far ora conoscere alla cittadinanza, soprattutto agli operatori investiti dalla riforma Renzi.
Anche a Vicenza si sono svolti ultimamente degli incontri cui hanno partecipato tra gli altri il relatore Carlo Salmaso – docente Comitato nazionale di sostegno alla LIP, sostenuto da Francesco Casale – docente Comitato promotore LIP Vicenza.
Essi segnano un punto importante dell’interesse che la LIP sta destando per la difesa della libertà d’insegnamento e della scuola pubblica italiana.
(http://www.aielloscuole.gov.it/wp-content/uploads/2015/02/Confronto-LIP-Buona-Scuola.pdf)
L’asservimento
gerarchico della scuola e dei docenti a un regime di controllo del governo e il
finanziamento privato che ne snatura i fini e ne condiziona la libertà, quale previsto dalla BUONA SCUOLA mi hanno
visto e mi vedono ancora con impegno e con forza dalla parte di chi sostiene
i nostri diritti costituzionali.
Non posso nemmeno accettare, da professionista della scuola per 40 anni e da cittadina, dichiarazioni per chi dissente sprezzanti quali "La scuola è delle famiglie non dei sindacati"; lo considero un atto di arroganza di un Governo che si allontana sempre di più da chi lavora e da chi opera, con atteggiamenti populistici e demagogici che non fanno bene né alla scuola né al paese .
La scuola pubblica non ha paura di farsi valutare
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/11/la-scuola-pubblica-italiana-non-ha.html
Quando il tempo era disteso
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/10/quando-il-tempo-scuola-era-disteso.html
Anticipo scolastico a 5 anni: una novità vecchia
http://donataalbiero.blogspot.it/2014/09/anticipo-scolastico-cinque-anni-una.html
Studenti in piazza, impariamo da loro
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/10/studenti-in-piazza-impariamo-da-loro.html
Difendo la scuola pubblica
http://donataalbiero.blogspot.it/2012/09/difendo-la-scuola-pubblica.html
Siamo con gli insegnanti e gli studenti che lottano in piazza , in questi giorni, contro una riforma che asservisce la scuola al governo e agli sponsor privati.Siamo contro l'intolleranza manifestata da Renzi nei confronti di chi non condivide le sue iniziative. I diktat espressi sempre più frequentemente stanno evidenziando in Renzi una figura politica autoritaria . C'è una società civile che ha espresso molte proposte intelligenti e appropriate, c'è un parlamento espropriato dal governo della sua funzione fondamentale che è quella di discutere e approvare le leggi. Quest'uomo deve imparare a condividere le sue azioni e le sue idee con gli altri. Una sola persona non rappresenta la complessità del Paese.Non siamo la Turkia di Erdogan ma un paese di democrazia matura conquistata con la Resistenza il cui settantesimo anniversario sta per arrivare il 25 Aprile. Su la testa Italiani!
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