LEZIONI DI CONSAPEVOLEZZA
Un articolo di Giada Zandonà - 13 aprile 2025 sottolinea il significato del Progetto
One Health " Lezioni di consapevolezza"
INTERVISTA DONATA ALBIERO
Quando ha capito che i giovani erano i
grandi esclusi dal dibattito sui Pfas, delle sostanze chimiche tossiche e
persistenti, usate in moltissimi prodotti di uso comune, Donata Albiero ha
deciso di cambiare strada. O meglio: di costruirne una tutta per loro. Da ex
dirigente scolastica con 40 anni di carriera, ha fatto quello che le riesce
meglio: entrare in classe, ascoltare e seminare consapevolezza, soprattutto nel
vicentino, epicentro europeo della contaminazione. « I giovani sono i più colpiti, ma anche
quelli che possono cambiare il futuro. I Pfas sono usati in moltissimi prodotti
di uso comune: resistono nell’ambiente, entrano nella catena alimentare e, una
volta nel corpo umano, non se ne vanno più. Possono provocare tumori,
interferenze ormonali, infertilità. Nessuno parlava di questo con loro. Così è
nato il percorso educativo “One
Health: Pfas, inquinanti per sempre”, oggi attivo in 14 scuole della provincia
di Vicenza e in decine di altre in tutto il Veneto» spiega Albiero. In sei anni,
non
considerando quest’ultimo, il gruppo educativo/culturale Zero Pfas, formato
da esperti medici Isde e del Territorio, integrato da alcuni attivisti, sostenuto
da importanti associazioni attive sulla tematica e da lei coordinato, ha
incrociato oltre 8500 studenti e 1500 adulti. Solo quest’anno, nel Vicentino,
650 ragazzi hanno partecipato agli incontri, con un metodo che rifiuta le
grandi assemblee e privilegia gruppi con al massimo 40 - 50 ragazzi per volta,
il dialogo, le domande. «Non si tratta di “lezioni frontali”, ma
di percorsi di cittadinanza attiva. Ai ragazzi si chiede non solo di capire, ma
di agire» continua Albiero. E gli
studenti sanno agire. Nella manifestazione davanti al Tribunale di VI indetta dalle
Mamme No pfas e dall’intero movimento il 7 febbraio scorso “alcuni hanno letto appelli
rivolti al Tribunale di VI, altri documenti firmati da loro e dai docenti sulla
giustizia ambientale, altri ancora si sono presentati con cartelloni e manifesti”
La sensibilità al problema Pfas si è attivata in questi anni in mille modi. C’è chi ha creato podcast, brani rap, fumetti,
video. Chi ha ideato campagne per i social, chi ha realizzato volantini da
distribuire nei mercati. La scuola è diventa un laboratorio per trasformare il
sapere in azioni: «Hanno imparato a cercare fonti scientifiche, a dubitare, a
difendere il diritto alla salute. Capiscono che l’unione fa la forza. E
che la speranza non nasce dal nulla: si costruisce con l’impegno». E poi ci
sono gli insegnanti, anello fondamentale della rete che Donata ha costruito:
«Sono i docenti a mantenere vivi i progetti nei mesi, a guidare i percorsi
autonomi di approfondimento, a far dialogare classi e territori. In alcune
scuole si sono creati veri e propri gruppi di lavoro: studenti tutor per altri
studenti, lezioni tra pari, educazione diffusa». Un modo per formare una
coscienza collettiva: «Nessuno si salva da solo. Solo agendo insieme possiamo
sperare in un futuro diverso» conclude Albiero.
MANUALE PFAS
È pensato per chi
vuole capire, per chi non si accontenta delle rassicurazioni e ha deciso di
agire in ogni gesto quotidiano. Il “Manuale di
sopravvivenza quotidiana” curato da Donata Albiero parla di Pfas, ma lo fa in
modo chiaro, diretto, accessibile. Il documento – diffuso nelle scuole - spiega cosa sono gli "inquinanti
eterni”, dove si nascondono (padelle, cosmetici, tessuti, cibo), come entrano
nel nostro corpo e perché fanno male. Ma soprattutto suggerisce cosa possiamo fare,
ogni giorno, per evitarli: dai filtri per l’acqua alla scelta di
prodotti certificati, fino al ruolo dei Gruppi di Acquisto Solidale. L’obiettivo è ambizioso:
far adottare il manuale in tante scuole del Veneto, per educare alla
consapevolezza fin da giovani. Tra i vari consigli pratici, c’è l’invito a leggere le
etichette, cercando sigle come PTFE o ingredienti con la radice “fluoro”,
evitare i cosmetici waterproof o long lasting, scegliere tessuti naturali e
imballaggi senza rivestimenti antiunto. Un piccolo manuale per grandi scelte.
Perché sapere è già difendersi.
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