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giovedì 6 marzo 2014

LA SCINTILLA DEI BUONI MAESTRI

BUONI MAESTRI IN UN PAESE SBAGLIATO   

                                                                        i libri sono vita 














Docenti senza frontiere in viaggio– 
http://youtu.be/ybOZhrbyIxY


 Ho amato come mamma ed educatrice il maestro Mario Lodi, morto pochi giorni fa,  leggendo a piccoli ascoltatori incantati, alunni di prima elementare  “Cipì”, 
 CIPI '          http://youtu.be/xvtmDi-AluM 
 così come ho amato, pur  conoscendolo meno, un altro grande maestro, Alberto Manzi, ricordato -che coincidenza -  nello stesso periodo alla televisione.
NON E' MAI TROPPO TARDI   http://youtu.be/sFFAKnUZ0Dk

Ad essi aggiungo altri due grandi amori che hanno ispirato il mio percorso professionale, don Lorenzo Milani, il cui  motto I CARE è diventato per dieci anni la mission della scuola media Giuriolo di Arzignano 
I CARE                             http://youtu.be/ZpfYvu1uDJM
 e, in assoluto, Gianni Rodari,  i cui libri, tutti, ma proprio tutti, ho letto e regalato ancor piccoli  ai miei figli; ora trentenni  li hanno portati via nelle loro nuove case , come patrimonio culturale.
RODARI PROMO        http://youtu.be/3q0qO8RQEkw
Non poteva che essere così perché   le  opere di Rodari , rivolte al mondo dell'infanzia ma anche con uno sguardo profondamente intrigante agli adulti, hanno precorso i tempi indicando un sentiero di consapevolezza ecologica e di empatia con i bambini e bambine di diverse generazioni, con la vita, la natura e l'intero pianeta.

 Diversi per storia personale, questi grandi  maestri sono accumunati dal pensiero pedagogico antiautoritario e  democratico che hanno riversato  nel grande rispetto e   amore verso gli allievi.  
                         

Sono intervenuti, in un paese sbagliato, parafrasando il libro di Lodi, dove l’ingiustizia sociale crea una barriera per l’uguaglianza; hanno lavorato per creare contesti di apprendimento cooperativo e non competitivo, hanno trasformato  alunne ed alunni  in persone vive che costruiscono saperi, conoscenze e relazioni.
Parliamo di  gesti, azioni concrete, come il giornale di classe, che hanno fortemente attraversato la scuola italiana anche grazie all’opera del Movimento di Cooperazione Educativa, di cui Lodi è stato fondatore e che alla scuola italiana hanno dato strumenti preziosi per migliorarsi
                                             
 Purtroppo siamo ancora oggi un paese sbagliato.
Al posto dei figli dei braccianti stagionali, che arrivavano in corso d’anno, abbiamo i figli dei migranti ( la pubblicazione ad  Arzignano del libro  “Una Barbiana per nuovi Italiani” ne è precisa testimonianza), che hanno bisogno non solo di accoglienza ma della stessa passione militante di persone come Mario Lodi. L’ingiustizia sociale è ancora più pronunciata, la selezione di classe è ancora presente.






C’è poi la cattiva politica, che ripropone la scuola di un paese sbagliato, dove al posto del metodo cooperativo, al posto della valorizzazione delle differenze, si sta sempre di più affermando la competitività, l’omologazione, la standardizzazione degli apprendimenti.

Il ritorno dei grandi maestri urge; ce n’è bisogno .

  Perché “ Sulla scuola oggi non si puo’ essere troppo ecumenici -scrive Mariapia Veladiano in Repubblica marzo 2014 - bisogna essere di parte , la parte di chi rischia che l’istruzione non sia più un suo diritto, per colpa della crisi economica, della sciatteria politica, del calcolo astuto di chi sfrutta a fini suoi l’ignoranza altrui.
Dovrebbe essere La buona politica a occuparsi che questo accada ma non lo fa… Per fortuna   ci sono i buoni maestri in qualche  modo  EREDI di  Alberto Manzi che ha reso possibile per molti italiani ‘ quel non è mai troppo tardi’“ , titolo della sua trasmissione popolare
Sono insegnanti al mattino e volontari al pomeriggio in quartieri difficili. 
 Sono educatori in organizzazioni internazionali e nazionali ONLUS.

Sono adulti  che dedicano il loro tempo libero  ad aiutare bambini e ragazzi  nel mondo .
Sono i docenti senza frontiere,  sono i maestri senza aule; in prima linea,  per aiutare chi ha difficoltà a scuola, chi non va a scuola. Li tolgono dalla strada per sottrarli a un destino già scritto fatto di violenza e  sopruso.
Ecco chi sono i maestri speciali , gli eredi di Manzi , anche qui in Italia.
Questi maestri non parlano oggi alla televisione, ma sono a scuola, fuori della scuola,  trasversalmente per così dire, nei quartiere di degrado e dolore , nei riformatori . Credenti e atei insieme; li accomuna la  FIDUCIA nei  ragazzi, la certezza che dare fiducia vuol dire mettere in moto un meccanismo di riparazione nelle loro vite deprivate. Credere che sono capaci , possono sottrarsi a un destino che sembra scritto.
E questo riparare passa attraverso la relazione .


Sono educatori che lavorano in silenzio, che condividono l’idea di scuola attiva, partecipativa, fatta di emozioni e di passione.
Se la scuola tradizionale del mattino non funziona, o funziona male,
IN FILA PER TRE   http://youtu.be/OFRad3PiW0I
scendono in campo fuori di essa.
Hanno  scelto di fare e fanno cultura “uno a uno ”, dove OGNUNO ha un  NOME , un SORRISO , un suo PENSIERO , una sua  VOCE.  
Sostengono,  tali educatori , che  non è mai troppo tardi per dare di più ai bambini, ai ragazzi.  

Vorrei  che lo fosse per ognuno di noi.

Donata                                                    
ANNOTAZIONI

* Una lettera da scrivere sempre ai propri alunni
 Alberto Manzi scrive ai suoi ragazzi
Cari ragazzi di quinta,
abbiamo camminato insieme per cinque anni.
Per cinque anni abbiamo cercato, insieme, di godere la vita; e per goderla abbiamo cercato di conoscerla, di scoprirne alcuni segreti.
Ora dobbiamo salutarci.
Io devo salutarvi.
Voi proseguite e la vostra strada è ampia, immensa, luminosa. E’ vero che mi dispiace non essere con voi, brontolando, bestemmiando, imprecando; ma solo perché vorrei essere al vostro fianco per darvi una mano al momento necessario. D’altra parte voi non ne avete bisogno.
Siete capaci di camminare da soli e a testa alta, perché  NESSUNO DI VOI E’ INCAPACE DI FARLO.
Ricordatevi che mai nessuno potrà bloccarvi se voi non lo volete, nessuno potrà mai distruggervi, SE VOI NON VOLETE.
Perciò avanti serenamente, allegramente, con quel macinino del vostro cervello SEMPRE in funzione; con l’affetto verso tutte le cose e gli animali e le genti che è già in voi e che deve sempre rimanere in voi; con onestà, onestà, onestà, onestà, e ancora onestà, perché questa è la cosa che manca oggi nel mondo, e voi dovete ridarla; e intelligenza, e ancora intelligenza, e sempre intelligenza, il che significa prepararsi, il che significa riuscire sempre a comprendere, il che significa sempre riuscire ad amare, e... amore, amore.
Se vi posso dare un comando, eccolo: questo io voglio.
Realizzate tutto ciò, ed io sarò sempre in voi, con voi.
E ricordatevi: io rimango qui, al solito posto. Ma se qualcuno, qualcosa, vorrà distruggere la vostra libertà, la vostra generosità, la vostra intelligenza, io sono qui, pronto a lottare con voi, pronto a riprendere il cammino insieme, perché voi siete parte di me, e io di voi. Ciao.

Alberto Manzi

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